Il concetto di Dio nelle traduzioni Ebraica, Cristiana e Islamica

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La serie IIIT e una preziosa collezione delle pubblicazioni principali dell’Istituto scritte in forma sintetica, progettata per dare ai lettori una comprensione di base dei principali contenuti dell’originale. Redatti in forma breve, facili da leggere, con un formato che fa risparmiare tempo, questi compendi offrono una panoramica, fedele e accurata, della più ampia pubblicazione e speriamo che stimolerà i lettori a ulteriori approfondimenti dell’originale.
Mentre il secolarismo dibatte se Dio e morto, la questione dell’antropomorfismo e diventata di enorme importanza. Shah affronta la visione del mondo giudaico-cristiano e di come ciascuna di queste [visioni] abbia scelto di contestualizzare it proprio incontro con Dio, e fino a che punto questo sia stato il risultato della reale Scrittura, il prodotto di dibattito teologico, di decreti della Chiesa nei secoli successivi e I’assorbimento della filosofia greca. Egli esamina anche il Tawhid e la posizione rigorosamente anti-antropomorfica dell’Islam. Per Shah, i concetti antropomorfici e le rappresentazioni corporee del Divino sono forse tra le cause principali dell’ateismo moderno. Come tale in ultima analisi egli trae la conclusione che il desiderio postmoderno di Dio non sarà sopito da concetti antropomorfico pre-moderni del Divino che hanno semplicemente fatto scendere Dio fino a questo universo, con una precisa funzione storica e una ubicazione specifica.

Khaled Abou El Fadl, Omar e Azmeralda Alfi docente di Legge, presidente del Programma di Studi Islamici, UCLA School of Law

Mi sento in soggezione di fronte al lavoro di Zulfiqar Shah! Ogni studente di religioni comparate, e ogni persona di fede dovrebbe leggere e riflettere su questo libro. Io per primo dopo aver terminato questo libro, mi sento in dovere di leggerlo di nuovo. E questa volta con maggior gusto.

II Rev.mo Richard J. Sklba, Vicario Generale / ausiliario Vescovo di Milwaukee, Wisconsin

Raramente il punto preciso del dibattito tra Islam e Cristianesimo e stato analizzato cosi attentamente e ampiamente. Ali Shah ha studiato le fonti teologiche classiche cristiane della Scrittura e dei Concili della Chiesa antica, al fine di acuire la sua comprensione delle aree chiave relative alla reciproca comprensione e al radicale disaccordo tra queste due grandi tradizioni religiose mondiali. Questo e un lavoro intenso. La sua tesi e semplicemente che la convinzione del Cristianesimo rispetto a Gesù Cristo come Logos incarnato, Persona divina e perfetta Immagine del Padre rende il Dio del Cristianesimo essenzialmente corporeo.

Elliot R. Wolfson, Abraham Lieberman docente di studi Ebraici e Giudaici, New York University

Lo studio di Zulfiqar Ali Shah e una valutazione onesta di una delle più sconcertanti ombre del monoteismo come si e manifestato nella storia delle tre fedi abramitiche. Dobbiamo affinare sempre le nostre convinzioni in modo da non rimanere intrappolati nel rappresentare l’irrappresentabile e nell’immaginare l’inimmaginabile tramite la realizzazione di immagini che, letteralmente parlando, sono false. Piuttosto che ampliare la mente analogica, nell’immaginazione della trascendenza, la domanda spirituale del momento, il compito epocale, e la necessità di superarla.

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La serie IIIT e una preziosa collezione delle pubblicazioni principali dell’Istituto scritte in forma sintetica, progettata per dare ai lettori una comprensione di base dei principali contenuti dell’originale. Redatti in forma breve, facili da leggere, con un formato che fa risparmiare tempo, questi compendi offrono una panoramica, fedele e accurata, della più ampia pubblicazione e speriamo che stimolerà i lettori a ulteriori approfondimenti dell’originale.
Mentre il secolarismo dibatte se Dio e morto, la questione dell’antropomorfismo e diventata di enorme importanza. Shah affronta la visione del mondo giudaico-cristiano e di come ciascuna di queste [visioni] abbia scelto di contestualizzare it proprio incontro con Dio, e fino a che punto questo sia stato il risultato della reale Scrittura, il prodotto di dibattito teologico, di decreti della Chiesa nei secoli successivi e I’assorbimento della filosofia greca. Egli esamina anche il Tawhid e la posizione rigorosamente anti-antropomorfica dell’Islam. Per Shah, i concetti antropomorfici e le rappresentazioni corporee del Divino sono forse tra le cause principali dell’ateismo moderno. Come tale in ultima analisi egli trae la conclusione che il desiderio postmoderno di Dio non sarà sopito da concetti antropomorfico pre-moderni del Divino che hanno semplicemente fatto scendere Dio fino a questo universo, con una precisa funzione storica e una ubicazione specifica.

Khaled Abou El Fadl, Omar e Azmeralda Alfi docente di Legge, presidente del Programma di Studi Islamici, UCLA School of Law

Mi sento in soggezione di fronte al lavoro di Zulfiqar Shah! Ogni studente di religioni comparate, e ogni persona di fede dovrebbe leggere e riflettere su questo libro. Io per primo dopo aver terminato questo libro, mi sento in dovere di leggerlo di nuovo. E questa volta con maggior gusto.

II Rev.mo Richard J. Sklba, Vicario Generale / ausiliario Vescovo di Milwaukee, Wisconsin

Raramente il punto preciso del dibattito tra Islam e Cristianesimo e stato analizzato cosi attentamente e ampiamente. Ali Shah ha studiato le fonti teologiche classiche cristiane della Scrittura e dei Concili della Chiesa antica, al fine di acuire la sua comprensione delle aree chiave relative alla reciproca comprensione e al radicale disaccordo tra queste due grandi tradizioni religiose mondiali. Questo e un lavoro intenso. La sua tesi e semplicemente che la convinzione del Cristianesimo rispetto a Gesù Cristo come Logos incarnato, Persona divina e perfetta Immagine del Padre rende il Dio del Cristianesimo essenzialmente corporeo.

Elliot R. Wolfson, Abraham Lieberman docente di studi Ebraici e Giudaici, New York University

Lo studio di Zulfiqar Ali Shah e una valutazione onesta di una delle più sconcertanti ombre del monoteismo come si e manifestato nella storia delle tre fedi abramitiche. Dobbiamo affinare sempre le nostre convinzioni in modo da non rimanere intrappolati nel rappresentare l’irrappresentabile e nell’immaginare l’inimmaginabile tramite la realizzazione di immagini che, letteralmente parlando, sono false. Piuttosto che ampliare la mente analogica, nell’immaginazione della trascendenza, la domanda spirituale del momento, il compito epocale, e la necessità di superarla.