La liberazione dall’errore

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Questo libro fu scritto da al-Ghazâlî nel periodo del suo secondo insegnamento a Nishapur, fra il 1106 e il 1109. In esso l’autore narra delle sue crisi religiose: di carattere più intellettuale la prima poiché, rifiutando di sottomettersi al conformismo dei dotti, si mise alla ricerca delle prove della fede allo scopo di acquisire la certezza di essere nel vero; di carattere morale la seconda, che lo indusse ad abbandonare una vita ricca di soddisfazioni e di agi, per accettare anni di solitudine e ritiro spirituale onde scoprire se i mezzi idonei per arrivare al possesso pieno della Verità erano quelli seguiti dai Sufi. Così, dopo un’intensa ricerca, giunse infine a dichiarare che erano i Sufi a seguire la via di Dio. L’importanza di quest’opera non è solo nelle pagine che descrivono il tormento spirituale di al-Ghazâlî: è anche nel suo essere una trattazione spirituale con intenti didattici e apologetici. Le critiche che egli muove ai dotti amanti del lusso e corrotti miravano a un risanamento morale di quanti venivano meno ai loro doveri.

Description

Questo libro fu scritto da al-Ghazâlî nel periodo del suo secondo insegnamento a Nishapur, fra il 1106 e il 1109. In esso l’autore narra delle sue crisi religiose: di carattere più intellettuale la prima poiché, rifiutando di sottomettersi al conformismo dei dotti, si mise alla ricerca delle prove della fede allo scopo di acquisire la certezza di essere nel vero; di carattere morale la seconda, che lo indusse ad abbandonare una vita ricca di soddisfazioni e di agi, per accettare anni di solitudine e ritiro spirituale onde scoprire se i mezzi idonei per arrivare al possesso pieno della Verità erano quelli seguiti dai Sufi. Così, dopo un’intensa ricerca, giunse infine a dichiarare che erano i Sufi a seguire la via di Dio. L’importanza di quest’opera non è solo nelle pagine che descrivono il tormento spirituale di al-Ghazâlî: è anche nel suo essere una trattazione spirituale con intenti didattici e apologetici. Le critiche che egli muove ai dotti amanti del lusso e corrotti miravano a un risanamento morale di quanti venivano meno ai loro doveri.